Quando ci troviamo di fronte a una poesia, soprattutto contemporanea, diamo per scontato che essa risponda a una sola regola: non avere regole. Ciò produce un senso di disorientamento e di sfasamento nel lettore, il quale, il più delle volte, è insieme attratto ed escluso dal testo. Questo libro prova a capire il perché, trattando la poesia per quello che è: un genere letterario, con precisi orizzonti di attesa, codici, costanti e varianti e che, come tutti i generi letterari, è sottoposto a un incessante mutamento in base alle congiunture storiche, ai modi e alle forme materiali della socializzazione dei prodotti artistici. Partendo dall’antica Grecia e arrivando alle sperimentazioni più radicali degli ultimi anni, A tu per tu prova a ricostruire la storia del genere lirico, cercando di smontare alcune delle mitografie ermeneutiche più resistenti e abbracciando un approccio pragmatico, concentrandosi su quella che viene riconosciuta come l’unica invariante del genere: il rapporto con una seconda persona, presente o assente nel testo, ma a cui questo fa costantemente riferimento.