L’opera approfondisce alcuni aspetti che non si ritrovano frequentemente nei manuali di sport: storie semisconosciute, eventi pedagogici e aspetti psicologici si intrecciano facendo emergere principi etici, valoriali e educativi che richiamano l’aretè e la paideia come elementi connotanti le Olimpiadi antiche e moderne. L’inizio dei giochi olimpici estivi – 6 aprile 1896, su iniziativa di de Coubertin – si collegava intimamente alla riscoperta di questi valori e all’ideale di un uomo che mirasse, attraverso il culto agonale, non solo al perfezionamento di sé ma anche alla nascita di un nuovo umanesimo. Da allora le Olimpiadi estive hanno acquisito una crescente importanza, fino a diventare la manifestazione più grande che unisce il pianeta grazie alla comunanza e alla condivisione di codici e regole.