Negli ultimi anni, l’attenzione all’innovazione tecnologica è stata animata dal desiderio di rendere la tecnica sempre più in grado di simulare le competenze che ci contraddistinguono come esseri umani: la cognizione e la capacità di orientare l’azione attraverso il pensiero. Siamo, cioè, sempre più dediti a rendere la tecnica “intelligente”; ma questo ci spinge a occuparci di “cose” più che di “persone”. La tecnica invece nasce come strumento al servizio dell’essere umano; e se è vero che l’innovazione è tale solo nella misura in cui pone al centro la persona e opera per promuoverne il ben-essere, trovare spazi di riflessione su sfide, buone prassi e traiettorie future appare non solo auspicabile ma necessario in una società come la nostra, tanto incline alla velocità, alla connessione costante e, appunto, all’innovazione.
La tecnologia ormai è parte integrante della nostra vita e ha fatto ingresso anche nei contesti educativi, con il duplice scopo di supportare i bisogni individuali degli allievi e superare il “bisogno specifico di insegnamento” degli esperti di educazione. Occorre ricentrare la tensione all’innovazione tecnologica e trovare risposte per le persone, specialmente delle persone con disabilità, per disegnare proposte didattiche capaci di raggiungere tutti i discenti, non uno di meno, e costruire una società equa e inclusiva, che si occupi dell’umanità più fragile e traduca l’accessibilità in una vera e propria promozione e valorizzazione del capitale umano.
Il volume intende rintracciare l’enorme potenziale della tecnologia come supporto all’apprendimento inclusivo e proporre agli insegnanti strategie, metodologie e buone prassi per imparare a muoversi nella poikilia tecnologica del nostro tempo e rispondere con competenza alle esigenze di una scuola di tutti, per tutti e con tutti.
