L’opera presenta i risultati della ricerca svolta su alcune opere di Giuseppe Capogrossi, pittore romano tra i primi a rivoluzionare il linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra, conservate alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La ricerca è nata dalla collaborazione tra l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sotto l'egida della Fondazione Archivio Capogrossi. Le tre tele scelte – Superficie 207 del 1957, Superficie 538 del 1961 e Superficie 553 del 1965 – appartenenti al periodo “segnico”, sono state oggetto di una mirata e approfondita campagna di indagini scientifiche effettuata in collaborazione con numerose istituzioni all’avanguardia nel campo della ricerca e del restauro sui beni culturali e in parte finanziata dall’infrastruttura E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) con il supporto economico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Patrocinio della Fondazione Archivio Capogrossi.
Contributi di: Laura Baratin, Sara Barcelli, Ilaria Bonaduce, Laura Campanelli, Paola Carnazza, Marcello Colapietro, Maria Perla Colombini, Daphne De Luca, Valeria Di Tullio, Francesca Gasparetto, Jacopo La Nasa, Eleonora Maniccia, Paola Mezzadri, Costanza Miliani, Massimo Mininni, Francesca Modugno, Francesca Romana Morelli, Patrizia Moretti, Alice Peduzzi, Silvia Pizzimenti, Noemi Proietti, Maria Pia Sammartino, Tommaso Strinati, Ombretta Tarquini, Paolo Antonino Maria Triolo, Giovanni Visco